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Cosa fare e vedere a Gorduno

By Serena Pedrioli

Benvenuti a Gorduno, in dialetto ticinese Gordün, dal 2017 quartiere del comune di Bellinzona, nel Canton Ticino.

Vista dall'alto di Gorduno

Con i suoi 817 abitanti, Gorduno sorge sulla sponda nord del Ticino, a nord di Bellinzona. Il paese si trova sulla parte settentrionale di un cono di deiezione, generato dal fiume "Riale di Gorduno", che conferisce alla zona un paesaggio unico e suggestivo. La sua parte più antica, il nucleo, si erge nella parte superiore del villaggio, dove si trovano strette stradine lastricate e pittoresche case ticinesi.

(@CorrieredelTicino)

Nel seguente articolo trovate una guida completa di tutto quello che potete fare e vedere a Gorduno e nei suoi monti, a soli 10 min da Bellinzona.

Table of Contents

Cosa vedere a Gorduno

Chiesa Dei Santi Carpoforo e Maurizio

Chiesa di San Carpoforo a Gorduno

Sulla collina a nord di Gorduno, sorge la suggestiva chiesetta dei Santi Carpoforo e Maurizio.  Gli scavi effettuati durante i restauri (1994-97) hanno rivelato le radici profonde della chiesa, risalenti al VII-VIII secolo. Il primo edificio di culto, inserito in un piccolo complesso fortificato, è stato scoperto insieme alle fondamenta originali, testimoniando la presenza di una comunità religiosa già in epoche remote. Le trasformazioni avvenute nel corso dei secoli hanno plasmato l'aspetto attuale della chiesa, conservando però tracce della sua storia millenaria.

(@Abbaye)

L’architettura della chiesa riflette le diverse epoche che hanno caratterizzato la sua evoluzione. Dai resti dell’antico edificio romanico alla struttura attuale a navata unica, la chiesa dei Santi Carpoforo e Maurizio rappresenta un vero e proprio scrigno di storia. All’interno, affreschi medievali adornano le pareti del coro, narrando scene della vita dei Santi Patroni.

L’intero complesso è stato oggetto di restauri e ristrutturazioni nel corso dei secoli, con interventi mirati a preservare e valorizzare il suo ricco patrimonio storico e artistico. Grazie al lavoro attento degli esperti e alla direzione dell’architetto Gianfranco Rossi, la chiesa dei Santi Carpoforo e Maurizio è stata restituita al suo antico splendore.

Anche se solitamente chiusa per la maggior parte dell’anno, questa piccola chiesa apre le sue porte durante occasioni speciali, come il giorno di San Carpoforo a luglio, quando viene celebrata la Santa Messa. Visitare la chiesetta dei Santi Carpoforo e Maurizio resta un’esperienza unica e affascinante. Situata su una collina panoramica, offre una vista spettacolare sulle campagne circostanti e sulla valle sottostante.

Chiesa Dei Santi Rocco E Sebastiano

Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano a Gorduno

La chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano si erge nel cuore di Gorduno. Caratterizzata da una pianta longitudinale e da un campanile coronato da un tetto a piramide, questa struttura architettonica è un esempio magnifico di arte sacra nel Canton Ticino.

Costruita in stile tardogotico nel XV secolo, la chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano ha subito nel corso dei secoli profonde modifiche che ne hanno influenzato l’aspetto attuale, caratterizzato da un’elegante fusione di stili barocchi e rinascimentali. L’edificio conserva tracce del suo passato nelle parti precedenti, come il coro e il portale rinascimentale, che testimoniano la ricca storia e l’evoluzione artistica della chiesa nel tempo.

La facciata della chiesa accoglie i visitatori con un portale rinascimentale decorato da un suggestivo bassorilievo raffigurante la Madonna con i Santi Patroni. All’interno della chiesa, la navata, ritmata da quattro campate con volta a botte, conduce lo sguardo verso il magnifico coro sormontato da una cupola a pennacchi. Lungo le pareti si aprono cappelle ornate da altari in stucco e affreschi. Tra gli affreschi tardogotici, si distingue la mano dei Seregnesi, celebri artisti dell’epoca.

I monti di Gorduno

Lungo la valle di Gorduno, sopra l’omonimo villaggio, si trovano i suoi monti: Lariss, Pramii, Campirasc, Pree, Sirt, Sassa, Scareuro Pramü, Rüscada, Biancaresc, Ladresc e Bedretto

Monti di Sassa, Gorduno

I monti di Sassa hanno una particolare importanza per lo sviluppo del villaggio di Gorduno così come lo conosciamo oggi. In effetti, sembrerebbe che proprio qui furono creati i primi insediamenti di Gorduno e Gnosca. In seguito, la popolazione si spostò progressivamente a valle e l'insediamento di Sassa fu abbandonato attorno al 1570. Oggi vi troviamo delle cascine abitate stagionalmente.

A collegare i diversi monti vi è la strada forestale di proprietà del Patriziato di Gorduno, costruita tra il 1962 e il 1965. La strada si snoda per 15 km da Gorduno paese (300 m s.l.m) fino alla località di Arami (1’400 m s.l.m.). 

Cartina geografica della strada e dei monti di Gorduno

Negli ultimi anni, questo territorio ha ottenuto una certa risonanza a livello cantonale grazie all’inaugurazione dell’Alpe Arami nel 2021.

L'Alpe Arami

Alpe Arami nei monti di Gorduno, Bellinzona

Immersa tra le maestose vette e gli antichi larici secolari, la Baita Arami è un vero gioiello riportato alla vita nel 2021 dalla Fondazione Alpe Arami. Situato nel comune di Bellinzona, a 1465 m s.l.m., quello che era l'Alpe Arami è tornato a vivere grazie agli sforzi della Fondazione.

I lavori di recupero hanno ne preservato l’architettura tradizionale e l’ambiente naturale circostante, offrendo ai visitatori un’esperienza autentica che unisce passato e presente.

La Baita Arami, è una capanna costudita e aperta durante i mesi estivi (maggio-ottobre), con un totale di 12 posti letto. 

Terrazza della Baita Arami, monti di Gorduno

Accoglie i suoi ospiti con una spettacolare terrazza che offre una vista mozzafiato sulle vette circostanti, tra cui il Camoghé e il Pizzo di Claro. Mentre l'offerta culinaria, basata su prodotti del territorio, permette ai visitatori di assaporare i sapori autentici della tradizione ticinese.

Accessibile in auto con un breve percorso a piedi di dieci minuti fino al rifugio, oppure di circa 30 minuti dai monti di Bedretto. La baita è il perfetto punto di partenza per escursioni fino alla vicina Capanna Albagno e lungo la Via Alta della Verzasca, esplorando la bellezza naturale dei dintorni. 

Inoltre, nei pressi della Baita Arami si trova il “rubino di Gorduno”, una formazione di rocce di grande interesse geologico,  provenienti da ben 480 chilometri di profondità.

Il rubino di Gorduno: un tesoro geologico

Nel 1996, un articolo del Corriere della Sera ha suscitato grande interesse con il titolo "Misteriose rocce a Bellinzona! Con diamanti?" a firma Bignami Luigi. In realtà, queste rocce misteriose erano conosciute da secoli, ma solo recentemente hanno attirato l'attenzione dei geologi. Le rocce della Valle di Gorduno, in particolare quelle dell'Alpe Arami, sono ricche di piropi, una varietà di granato dal colore rosso fuoco o rubino. Questi cristalli, che indicano un'origine nalle profondità della Terra, sono circondati da una patina verdastrea.

Rubino di Gorduno

La peridotite, la roccia madre dei piropi, è un'antica roccia eruttiva di colore verde scuro, ricca di olivina. La presenza di olivina indica una provenienza dalle profondità del mantello terrestre, a circa 500 chilometri di profondità. Nonostante la ricchezza di olivina, gli strati sono troppo sottili per produrre pietre preziose di dimensioni significative.

(@Hikr.org)

La presenza di piropi ha suscitato la speranza che queste rocce possano contenere diamanti, simili a quelli trovati in Sudafrica. Sebbene questa ipotesi sia stata oggetto di studio e dibattito tra i geologi, ha comunque alimentato una sorta di “corsa al piropo” tra geologi, cercatori di minerali e appassionati di gioielli.

Il geologo americano Harry Green, dopo aver condotto diverse analisi, ha ipotizzato che le rocce dell’Alpe Arami provengano da profondità incredibili, forse oltre i 480 chilometri. Questa teoria, se confermata, metterebbe in discussione le nostre conoscenze attuali sulla composizione e l’origine delle rocce terrestri.

La storia della Valle di Gorduno come luogo di interesse geologico non è recente. Già nel 1482, Andrea da Bellinzona aveva ottenuto una concessione per esplorare il giacimento di “rubini di Gorduno”, come erano conosciuti i piropi dell’Alpe Arami.

Fonte: E. Riva, Alpe Arami. Una passeggiata al centro della terra, in La terra racconta, Lugano, Fontana Edizioni, 2009.

Sentieri

Cartelli sentieri valle di Gorduno

In questo territorio ricco di bellezze naturali, non mancano certo i sentieri che invitano a esplorare la natura circostante.

Da Gorduno paese fino all’Alpe Arami

  • Sentiero di montagna che costeggia e spesso si incrocia con la strada forestale
  • Permette di raggiungere: Sassa, Scareuro, Biancarescio, Ladrescio, Bedretto e l’Alpe Arami
  • Durata totale: ca. 3:45 ore a piedi e 3 ore in bicicletta
    – fino a Sassa: 1:20 ore
    – fino a Biancarescio: 2 ore
    – fino a Bedretto: 3 ore
  • Dislivello salita: 1’208 m s.l.m.
  • Pendenza media: 20,26%
  • Difficoltà: intermedia

Dai mondi di Bedretto fino alla capanna Albagno UTOE

  • Permette di raggiungere: Alpe Arami, Alpe Corveggio, Alpe Valsecco, Alpe Cassengo e la Capanna Albagno UTOE
  • Durata totale: 1:45 ore a piedi
    – fino all’alpe Cassengo: 1 ora
  • Dislivello salita: 537 m s.l.m.
  • Pendenza media: 25,09%
  • Difficoltà: intermedia
Capanna Albagno, alta valle di Gorduno, Montecarasso

Arrampicata

Nella valle di Gorduno è presente una falesia nei pressi dei monti di Ladrescio dove è possibile praticare l’arrampicata in un ambiente tranquillo, immerso in un bosco di castagni. 

I gradi vanno dal 4 al 7, il che permette un’ampia scelta di arrampicata. Lo stile è prevalentemente placca di movimento anche se si presenta vario su alcuni tiri con lame, fessurine e tacche.

Per maggiori informazioni:

Informazioni pratiche

È importante notare che la strada forestale dei monti di Gorduno è aperta al pubblico solamente durante i mesi estivi (aprile-ottobre).

Inoltre, per transitarvi è necessario acquistare un pass giornaliero al costo di 5 CHF valido per 24 ore. È possibile acquistarlo al parchimetro situato davanti alla sede del Patriziato (Via Caringhetto 12, 6518 Gorduno), tramite le applicazioni Parkingpay, Twint o Easypark, oppure nei posti vendita delle autorizzazioni cartacee nel quartiere di Gorduno (ristorante Aurora, ristorante Antichi Sapori o amministrazione comunale Bellinzona). Per chi invece desidera acquistare un abbonamento annuale è disponibile una vignetta al costo di 80 CHF.

Per ulteriori informazioni visitate il sito ufficiale del Patriziato di Gorduno.

Approfondimento storico

Gorduno vanta una storia ricca di contese e di cambiamenti che ne hanno plasmato l’identità nel corso dei secoli. Situata in una posizione strategica presso il fiume Ticino, questa località è stata teatro di scontri e di accordi che hanno segnato il destino della regione.

Uno degli episodi più significativi della sua storia è la contesa tra Como e la Chiesa di Milano, risolta dalla sentenza del 1202 che assegnava a Como la chiesetta dei SS. Carpoforo e Maurizio nel castello detto di Gnosca, situato però nel territorio di Gorduno. 

Durante il Medioevo, Gorduno, che comprendeva anche la frazione montana di Sassa, era parte integrante del contado bellinzonese e sottoposto a un podestà nominato dai canonici milanesi. Nel corso dei secoli successivi, il villaggio ha subito cambiamenti amministrativi e sociali, con lo smembramento dalla plebana bellinzonese e il passaggio delle funzioni parrocchiali dalla chiesa nel castello a quella del villaggio, dedicata ai SS. Rocco e Sebastiano.

La storia di Gorduno è strettamente legata alla sua geologia e alle risorse naturali del territorio. Già nel Medioevo, dalla valle di Gorduno si estraevano rubini, il che ha contribuito alla ricchezza e alla prosperità della regione. Oggi, la località si è trasformata ampiamente in una zona residenziale, ma conserva ancora il suo fascino rurale e il suo legame con la natura circostante.

Gorduno vanta anche importanti siti archeologici, con ritrovamenti di tombe preistoriche che testimoniano la presenza umana sin dai tempi più antichi. Il castello di San Carpoforo, talvolta chiamato anche di Gnosca o Gorduno, rappresenta un altro importante punto di interesse storico, ricostruito nel 1402 e testimone di secoli di storia e di cambiamenti nella regione.

Fonti:

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